Si definisce diarrea  un aumento del peso delle feci di oltre 200-250 grammi nelle 24 ore per aumento del contenuto liquido ed un’aumentata frequenza delle evacuazioni (più di 2 al giorno). Per lo più la diarrea è un sintomo, anche se esistono la diarrea essenziale e la sindrome dell’intestino irritabile a componente diarroica, che rientrano nel novero delle patologie primitive e dei disturbi funzionali dell’apparato digerente. La diarrea può presentarsi insieme ad altri sintomi, come il dolore al pube o al retto, con senso di tenesmo, l’urgenza a defecare, il fastidio perianale ed il dolore addominale diffuso.

La mucosa intestinale svolge funzioni di assorbimento, nel tratto del piccolo intestino, e di secrezione di liquidi e di elettroliti nel colon. La diarrea può essere causata da malattie malassorbitive, che interessano soprattutto il tenue, o può essere secretiva, per una malattia infiammatoria del colon. Esistono anche le diarree da accellerato transito, dipendenti a volte da malattie endocrine.

La diarrea è acuta  se dura da non più di 3 settimane, cronica  se dura da più di 3 settimane. La maggioranza dei casi di diarrea acuta riconosce cause infettive, come virus, batteri, funghi o parassiti. Anche le intossicazione da metalli pesanti o la cattiva circolazione ematica dell’intestino possono esserne causa.

Nel caso di patologie del colon, possono causare una diarrea acuta la colite ischemica, la diverticolite, le infezioni da funghi (la candida), virus, batteri e parassiti. In queste patologie la diarrea è autolimitantesi, nel senso che passa una volta che è cessata la causa che la determina, o per una terapia appropriata o per autodifesa dell’organismo.
Cause di diarrea cronica sono l’abuso di lassativi, l’uso di alcuni farmaci, l’alcolismo, le intossicazioni da metalli pesanti, i tumori del colon, endocrinopatie come l’ipertiroidismo, ed altro.

Lo specialista Gastroenterologo  raccoglierà i dati clinici del paziente, lo valuterà clinicamente, disporrà esami ed indagini da eseguire, come l’esame delle feci, esami ematochimici ed indagini strumentali.

Esami strumentali: gli esami radiologici di clisma opaco a doppio contrasto, TC-Colografia o Rx digerente non offrono la possibilità di valutare la mucosa e vedere se è infiammata ed infetta. La colonscopia è l’esame più appropriato perchè permette questa valutazione e le biopsie mirate serviranno per completare la diagnosi. Può trattarsi di una colite ulcerativa, di un’ileite di Crohn, di una colite amebica, di una colite microscopica, di una colite collagenosica, di una colite aspecifica. La gastroscopia  può essere utile nel caso di morbo di Crohn a localizzazione gastrica o duodenale, per diagnosticare la giardiasi, la celiachia, la gastroenterite eosinofila, il morbo di Whipple.

Il clisma del tenue o il tenue seriato indagano l’intestino tenue; in casi selezionati dallo specialista è utile eseguire una Entero-TAC o Entero-RM.

Come ho detto, la terapia appropriata della malattia che causa la diarrea avrà ragione anche di questo sintomo. Ma se trattasi di diarrea essenziale, cioè di malattia funzionale intestinale o di sindrome dell’intestino irritabile a componente diarroica, la valutazione clinica guiderà lo Specialista nel prescrivere una terapia che tenga conto dell’abitus psico-fisico del paziente e dei rapporti tra Sistema Nervoso Enterico, il nostro secondo cervello, ed il Sistema Nervoso Centrale, ricorrendo a farmaci neurogeni e psicoattivi, in caso di vantaggio terapeutico.

I supporti dietetici sono importanti in casi di forme gravi nelle quali è importante la correzione degli squilibri idro-elettrolitici e della disidratazione. Tali correzioni possono essere fatti con la dieta oppure necessita una nutrizione parenterale.
Nei casi di comune riscontro nella pratica clinica, occorre consigliare una dieta priva di scorie, con molte proteine, con pochi grassi, preferendo quelli a catena corta e con zuccheri a basso peso molecolare. È opportuna l’eliminazione di latte e dei formaggi freschi.

Diarrea

Nel caso di patologie del colon, possono causare una diarrea acuta la colite ischemica, la diverticolite, le infezioni da funghi (la candida), virus, batteri e parassiti. In queste patologie la diarrea è autolimitantesi, nel senso che passa una volta che è cessata la causa che la determina, o per una terapia appropriata o per autodifesa dell’organismo.
Cause di diarrea cronica sono l’abuso di lassativi, l’uso di alcuni farmaci, l’alcolismo, le intossicazioni da metalli pesanti, i tumori del colon, endocrinopatie come l’ipertiroidismo, ed altro.

Lo specialista Gastroenterologo  raccoglierà i dati clinici del paziente, lo valuterà clinicamente, disporrà esami ed indagini da eseguire, come l’esame delle feci, esami ematochimici ed indagini strumentali.

Esami strumentali: gli esami radiologici di clisma opaco a doppio contrasto, TC-Colografia o Rx digerente non offrono la possibilità di valutare la mucosa e vedere se è infiammata ed infetta. La colonscopia è l’esame più appropriato perchè permette questa valutazione e le biopsie mirate serviranno per completare la diagnosi. Può trattarsi di una colite ulcerativa, di un’ileite di Crohn, di una colite amebica, di una colite microscopica, di una colite collagenosica, di una colite aspecifica. La gastroscopia  può essere utile nel caso di morbo di Crohn a localizzazione gastrica o duodenale, per diagnosticare la giardiasi, la celiachia, la gastroenterite eosinofila, il morbo di Whipple.

Il clisma del tenue o il tenue seriato indagano l’intestino tenue; in casi selezionati dallo specialista è utile eseguire una Entero-TAC o Entero-RM.

Diarrea

Come ho detto, la terapia appropriata della malattia che causa la diarrea avrà ragione anche di questo sintomo. Ma se trattasi di diarrea essenziale, cioè di malattia funzionale intestinale o di sindrome dell’intestino irritabile a componente diarroica, la valutazione clinica guiderà lo Specialista nel prescrivere una terapia che tenga conto dell’abitus psico-fisico del paziente e dei rapporti tra Sistema Nervoso Enterico, il nostro secondo cervello, ed il Sistema Nervoso Centrale, ricorrendo a farmaci neurogeni e psicoattivi, in caso di vantaggio terapeutico.

I supporti dietetici sono importanti in casi di forme gravi nelle quali è importante la correzione degli squilibri idro-elettrolitici e della disidratazione. Tali correzioni possono essere fatti con la dieta oppure necessita una nutrizione parenterale.
Nei casi di comune riscontro nella pratica clinica, occorre consigliare una dieta priva di scorie, con molte proteine, con pochi grassi, preferendo quelli a catena corta e con zuccheri a basso peso molecolare. È opportuna l’eliminazione di latte e dei formaggi freschi.

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