Dieta per il Reflusso Gastrico

Dieta per MRGEIl gas spinge il materiale gastrico verso l'esofago

La valutazione clinica ed anamnestica è imprescindibile per qualsiasi individuo e per ogni patologia, al fine di poter effettuare una diagnosi personalizzata, che vada al di là dell’etichetta nosologica, ed impostare un’opportuna terapia dietologica e farmacologica, se occorre. Per la “ malattia da reflusso gastro-esofageo ” è necessario il consulto con uno specialista Gastroenterologo.

L’impostazione di una dietoterapia può essere sufficiente, a volte, per dominare i sintomi. Questa può essere impostata per sommi capi dal Gastroenterologo , ma, se si vuole ottenere una valutazione nutrizionale olistica del proprio organismo, in riferimento all’opportunità di prediligere alcuni nutrienti piuttosto che altri, è consigliabile un approfondimento con il Dietologo.

Se i più comuni accorgimenti dietetico-comportamentali non hanno aiutato a risolvere i sintomi, è necessario che lo specialista Gastroenterologo Endoscopista Digestivo  indichi gli opportuni accertamenti medici da eseguire, per escludere patologie organiche, talora anche gravi.

La dieta per “la malattia da reflusso gastro-esofageo ”, quella entità nosologica che sarà meglio definita solo dopo una valutazione Gastroenterologica  ed eventuale gastroscopia , si basa innanzitutto sull’osservanza di alcune norme comportamentali molto semplici, come mangiare lentamente. Ciò evita l’ingestione di aria e gas nello stomaco, che distendono le pareti gastriche e peggiorano i sintomi del gonfiore e del reflusso. La prima digestione avviene in bocca, sia perchè la saliva contiene enzimi digestivi, come la ptialina, sia perchè in bocca il cibo viene triturato ed idratato. Se esso arriva allo stomaco  ben spezzettato e morbido, ciò riduce il tempo di permanenza nello stomaco. Per questo motivo è importante che la masticazione sia lenta e che il pasto sia idratato, ripetendone più d’uno nella giornata. Effettuando pasti piccoli e frequenti, inoltre, si sfrutta l’azione tampone del cibo sull’acidità fisiologica dello stomaco.

E’ opportuno evitare alimenti che ritardino lo svuotamento dello stomaco. I cibi che impiegano più tempo ad essere scissi dai succhi gastrici sono quelli molto elaborati, ricchi di spezie e grassi saturi. Restando a lungo in cavità gastrica, insieme ai succhi acidi ed ai succhi biliari, che possono risalire dal duodeno , viene aumentata le possibilità che si abbia una risalita fino in esofago , attraverso lo iato diaframmatico. Per evitare ciò, è importante che lo stomaco  si svuoti rapidamente.

La dieta dovrà prediligere carne bianca, pesce azzurro, formaggi magri come la robiola o la ricotta fresca, pasta, riso, verdure morbide lessate, come zucchine, patate e carote, banane, mele, preferibilmente grattugiate, polpa di pomodoro, ma non agrumi, uva e buccia di pomodoro.

La cioccolata, il tè, il caffè e la menta vanno evitati in quanto contengono sostanze quali le xantine e le metil-xantine che rilasciano la muscolatura liscia ed aumentano l’incontinenza dello sfintere esofageo inferiore, favorendo i rigurgiti acidi, alcalini e di cibo.

Le bibite gassate e l’abitudine di masticare chewin-gum aumentano i succhi e l’aria nello stomaco. La presenza di questi gas e dei secreti aumenta la pressione all’interno dello stomaco, favorendo la risalita verso l’alto del contenuto gastrico.

Bevande irritanti, come il vino bianco, l’aceto, gli alcolici in genere ed i superalcolici in particolare, i succhi e le bucce di pomodoro, le spremute di agrumi, vanno esclusi dalla dieta.

L’obesità ed il sovrappeso facilitano i riflussi ed i rigurgiti, con un’azione meccanica diretta di spinta dell’adipe addominale sul diaframma, favorendo la risalita della linea Zeta e l’erniazione dello stomaco attraverso lo iato diaframmatico. La dieta dovrà essere ipocalorica, per evitare questo aumento ponderale con aggravamento della sintomatologia.

Altri consigli dietologici e comportamentali utili sono quelli di evitare pasti troppo abbondanti e di non porsi in posizione supina subito dopo aver mangiato, di evitare l’impegno eccessivo del torchio addominale, soprattutto in posizione eretta, e le flessioni prolungate del busto. È preferibile non indossare indumenti troppo stretti in vita ed elevare di 10-15 cm la testiera del letto durante il riposo, per non favorire il reflusso  con la forza di gravità.

Altro consiglio utile è quello di bere più acqua: i liquidi, insieme alla saliva, proteggono le muscose esofagee dall’irritazione causata dagli acidi, dalla bile e dal cibo che refluiscono.

È opportuno smettere di fumare, perché la nicotina stimola la secrezione acida dello stomaco. Inoltre il fumo, con il suo effetto vasocostrittore, peggiora il microcircolo anche della mucosa enterica, quindi delle pareti dell’esofago e dello stomaco, che divengono più vulnerabili agli attacchi dell’acido e del materiale che refluisce. Il fumo altera anche la motilità enterica, generando un effetto muscarinico ed una dismotilità che peggiora il reflusso.

Naturalmente vanno evitati o ridotti all’essenziale i farmaci che danneggiano lo stomaco, come l’aspirina ed i farmaci anti-infiammatori non steroidei, perché questi aumentano la produzione acida.

Il latte ha un effetto benefico nell’immediato, in quanto la sua alcalinità tampona i rigurgiti acidi, ma, poiché contiene proteine e grassi, che stimolano la secrezione acida, dopo il sollievo iniziale, questo nutriente causa una ricomparsa dei sintomi.

I reflussi gastro-esofagei sono per lo più acidi, in quanto nello stomaco prevale questa componente. Ma, come dicevo, soprattutto in alcune patologie del fegato  e delle vie biliari, ma anche in soggetti con il fegato sano, può essere presente reflusso alcalino di bile. In tali casi, è opportuno considerare l’utilizzo di accortezze dietetico-alimentari utili anche nella calcolosi delle vie biliari  o per la dispepsia tipo calcolosi-biliare.

Alimenti consigliati nella sindrome da reflusso gastro-esofageo

  • a colazione latte scremato, orzo, evitare caffè, tè, cioccolata e spremute di agrumi. Si possono assumere pane con marmellata, evitando cornetti, speck e uova. Preferire lo yogurt magro ed alimenti leggeri e digeribili, come ad esempio le fette biscottate.
  • a pranzo alimenti leggeri, non cucinati con spezie. Per esempio la pasta, il riso, l’olio a crudo, un pò di parmigiano. Non sono indicati i brodi di carne o le minestre con dado di carne. Evitare le spezie piccanti e le verdure contenenti scorie irritanti e dure, preferire quelle a foglia larga e morbida, come l’insalata gallinella, le patate e le carote lessate.
  • a cena si potrà mangiare carne di manzo tenera cotta ai ferri, sgrassata; meglio il pesce lesso, la carne bianca, i formaggi freschi come la ricotta, ricca di calcio, la robiola, sempre che non sia associata intolleranza al lattosio.

Si sconsigliano:

pasti abbondanti e ricchi di grassi, carni e pesci grassi o conservati sott’olio o affumicati, i formaggi grassi (specie quelli fermentati), i condimenti e le spezie piccanti.

Alimenti consigliati:

latte (con moderazione, preferendo quello parzialmente scremato), yogurt magro, alimenti leggeri (carni bianche, pesce magro), formaggi magri non fermentati.

Non sempre una dieta vegetale si accorda con la patologia da reflusso. Un eccesso di fibre, soprattutto se dure ed irritanti, provoca un’eccessiva formazione di gas, che spingono verso l’alto il contenuto gastrico, favorendo i sintomi del reflusso. La frutta e le verdure frullate sono meglio tollerate e riducono questo problema, ma non lo eliminano.

Scegliere cibi sani e genuini
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