Enteroscopia / Push Enteroscopia

Enteroscopio a doppio pallone

È la metodica endoscopica per l’esplorazione del piccolo intestino o intestino tenue. L’intestino tenue è lungo dai 6 agli 8 metri e decorre dal legamento di Treitz, dopo il duodeno, fino alla valvola ileocecale. Esso non è raggiungibile né dal Gastroscopio dall’alto ( Gastroscopia ) né dal colonscopio dal basso (Colonoscopia). Per eseguire l’Enteroscopia si deve utilizzare l’Enteroscopio, che è un endoscopio molto lungo. Le manovre per arrivare così in profondità sono piuttosto cruente e necessitano di una sedazione profonda.

L’esplorazione del piccolo intestino  può anche essere radiologica, utilizzando gli esami della radiologia tradizionale, che sono il Rx Digerente Tenue Seriato o il più selettivo Clisma del tenue, che presentano limiti tecnici oggettivi in quanto non consentono la visione diretta della mucosa intestinale. Più recenti alternative ed utili complementi di indagine diagnostica, sono la Entero-TC e la Entero-RM. Anche queste più evolute indagini radiologiche hanno la medesima limitazione funzionale.

Metodica endoscopica incruenta e wireless per esplorare questo tratto di intestino è quella della videocapsula endoscopica. Questa consente di visualizzare su monitor le immagini della mucosa catturate dalla microcamera, ma la limitazione in questo caso è legata all’impossibilità di telecomandare la capsula dall’esterno, di eseguire biopsie, di utilizzare questo strumento per procedure operative come dilatazione di stenosi, polipectomie, infiltrazioni mucose di vasocostrittori o sclerosanti per il trattamento di lesioni sanguinanti.

L’enteroscopia ha la possibilità di arrivare nel tratto di intestino tenue con lo strumento endoscopico, dotato di canale operatore, ed è indicata per le procedure operative.

Enteroscopia: schema

Le sonde enteroscopiche tradizionali a spinta (push enteroscopia) riescono a progredire limitatamente poichè la lunghezza e la tortuosità del piccolo intestino creano la formazione di anse. L’enteroscopio a doppio pallone previene la formazione di volute e lo stiramento dei mesi, consentendo l’esplorazione completa del piccolo intestino. Il doppio pallone è un endoscopio flessibile, del diametro di 9 mm, con un tubo di plastica morbida di calibro superiore, chiamato overtube, entro il quale esso avanza. Sulla punta sia dell’endoscopio che dell’overtube è posizionato un palloncino gonfiabile. Un dispositivo elettronico, comandato manualmente, fa gonfiare e sgonfiare alternativamente i due palloncini. Facendo avanzare prima l’endoscopio e poi l’overtube e viceversa, con questa tecnica del doppio pallone, è possibile far progredire l’endoscopio lungo tutto l’ intestino.

L’esame viene eseguito in sedazione profonda con assistenza anestesiologica ed in questo modo la procedura è indolore. Il paziente è posto sul fianco sinistro e durante l’esame sono possibili cambiamenti di posizione e sbarramenti manuali sull’addome, come avviene durante la colonscopia tradizionale. Viene insufflata aria all’interno dell’intestino per distenderlo e rendere reale la sua cavità virtuale. Questo tipo di indagine endoscopica può richiedere 1 o 2 ore per la sua esecuzione. Può essere eseguita sia per via orale che per via anale, a seconda che la sospetta lesione sia sospettata o documentata radiologicamente nella parte alta o bassa del piccolo intestino. L’esame consente di documentare o escludere la presenza di varie patologie come polipi, lesioni vascolari displasiche, ulcere, erosioni, infiammazioni, lesioni tumorali e di trattarle contestualmente. Più spesso l’esame nasce operativo per il trattamento di lesioni già documentate alla TAC o alla videocapsula del tenue.

Lo strumento è dotato di un canale operativo, come tutti gli endoscopi, dove si inseriscono gli accessori necessari per i trattamenti endoscopici. Le pinze sono necessarie per fare biopsie, le anse per eseguire polipectomie, gli aghi per infiltrare le lesioni fonti di emorragie, i palloncini dilatatori per il trattamento di stenosi, le endoclip per suturare o chiudere orifici fistolosi.

L’esplorazione completa del piccolo intestino con l’enteroscopio per la sola via orale è rara, ma questa può essere ottenuta con la via combinata (orale ed anale) in una percentuale compresa tra il 40 e l’80% dei casi.

La preparazione per l’enteroscopia consiste nel digiuno dalla sera prima, come per la gastroscopia , se l’esame è fatto dalla bocca. Se l’esame viene effettuato per via retrograda dall’ano sarà necessaria una pulizia intestinale, secondo le stesse indicazioni previste per la colonscopia.

I rischi e le complicanze della metodica possono derivare dalla sedazione in pazienti anziani o con patologie cardiorespiratorie.

Le complicanze legate all’atto endoscopico diagnostico sono rare e consistono in piccole emorragie autolimitantisi o controllate con tecnica endoscopica e perforazioni, più rare, che possono rendere necessario l’intervento chirurgico.

Se l’enteroscopia è operativa, come spesso accade, (dilatazioni, polipectomia, infiltrazioni antiemorragiche) l’incidenza delle complicanze è maggiore.

Fistola documentata all'enteroscopiaPolipectomia durante enteroscopia
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