FAQ Gastroscopia

La gastro-scopia , o per meglio dire la Esofago-Gastro-Duodeno-Scopia, è un esame strumentale che permette di vedere l'interno dei visceri del tratto digestivo superiore, cioè l' esofago , lo stomaco  ed il duodeno  in un soggetto non operato. È opportuno eseguirla quando si hanno sintomi di così detta “gastrite”, per escludere un tumore e per valutare il grado di danno organico.
In passato non esisteva l' Endoscopia Digestiva  né esistevano i farmaci anti-secretivi che abbiamo oggi a disposizione. I pazienti venivano operati con molto maggiore frequenza per gastriti ed ulcere e spesso la diagnosi era intra-operatoria. Oggi, con questa banale indagine strumentale, possiamo evitare l'intervento chirurgico ovvero eseguirlo nei casi opportuni, salvando vite umane. Il Gastroenterologo  deve valutare i così detti sintomi di allarme (red flags degli Anglosassoni) e consigliare la gastroscopia per evitare di omettere la diagnosi di cancro gastrico che, se preso in tempo, offre tempi di sopravvivenza sovrapponibili al normale.
Ogni atto medico ha insita una percentuale di rischio, che aumenta con l'aumentare dell'invasività e dell'operatività della manovra. La gastroscopia diagnostica si limita ad osservare l'interno del tratto superiore dell’apparato digerente e consente di effettuare biopsie di mucosa da esaminare. Se i parametri coagulativi ematici sono nella norma, questa procedura comporta pochissimo rischio. Ma la gastroscopia, come ogni procedura endoscopica, permette anche di effettuare procedure terapeutiche operative, come la sclerosi delle varici esofagee, la polipectomia , la mucosectomia endoscopica, la dissezione sotto-mucosa, la dilatazione endoscopica, la P.O.E.M.
La percentuale di complicanze della gastroscopia diagnostica è inferiore al 4 per mille. Questa sale all’1% in caso di procedura operativa.
La gastroscopia non è dolorosa, ma certamente fastidiosa. Il passaggio dell'endoscopio in faringe stimola il vomito e si può avere una sensazione di soffocamento. Se si accede all'indagine con tranquillità, questi disturbi sono superabili, sia concentrandosi sulla respirazione, che è sempre possibile, in quanto le vie aeree restano libere, sia con l'ausilio di uno spruzzo di anestetico locale in faringe. Alcuni propongono la gastroscopia nasale  o trans-nasale , che reputano meno fastidiosa. Secondo me, che ho praticato la metodica anni addietro, non ci sono vantaggi, a fronte di fastidi forse maggiori, per il passaggio dell’endoscopio nelle coane nasali. Il consiglio è di effettuare l’esame di gastroscopia tradizionale in sedazione, cioè dormendo quei pochi minuti e risvegliandosi a cosa fatta. Noi utilizziamo la sedazione profonda in respiro spontaneo, sotto controllo del Medico Anestesista, che garantisce un'ottima compliance del paziente ed un lavoro tranquillo del Medico Operatore.

Il rischio della sedazione profonda con Propofol, che è l'anestetico che si usa per via endovenosa, è molto modesto, in quanto è sempre conservato il respiro spontaneo. Infatti non è un’anestesia totale, quella che si performa in Sala Operatoria per interventi maggiori, ma una sedazione che consente la respirazione autonoma, senza necessità di intubazione endotracheale. La presenza del Medico Anestesista garantisce in ogni caso di operare in massima sicurezza. Esiste una valutazione specialistica Anestesiologica (Classi ASA) che indica il grado di rischio secondo una scala di parametri cardio-respiratori. Questa è la classificazione del rischio anestesiologico, accettata internazionalmente, che permette una categorizzazione dei pazienti in funzione della presenza o meno di alterazioni organiche o funzionali dell'organismo al momento del trattamento chirurgico ed anestesiologico. Si distinguono 5 Classi che definiscono livelli crescenti di rischio a partire dalla Classe I fino alla Classe V. La maggior parte dei pazienti si colloca nelle prime due Classi di rischio.

Ogni atto medico può essere più o meno rischioso in rapporto al soggetto che ad esso si sottopone. Nel caso di procedure chirurgiche si parla della pericolosità in sé dell'atto. La polipectomia  e la mucosectomia endoscopica non sono procedure ad alto rischio. Si taglia, con l’ansa, introdotta attraverso il canale operativo dell’endoscopio, il polipo o la lesione presente. Per maggiore sicurezza, si infiltrano sotto il piano mucoso sostanze che riducono il rischio di sanguinamento e permettono l’asportazione di una maggiore quantità di tessuto, consentendo una maggiore radicalità. Per queste metodiche sono possibili delle complicanze fino all'1% dei casi. Queste dipendono anche dal tipo di lesione che si deve resecare e dalle sue dimensioni. Gli Orientali, ed i Giapponesi in particolare, resecano per via endoscopica anche il cancro gastrico in fase iniziale (Early Gastric Cancer), senza ricorrere all'intervento chirurgico tradizionale.


Le complicanze più frequenti delle polipectomie , mucosectomie e dissezioni mucose sono:

  • l’emorragia: in genere si autolimita o viene arrestata con manovre endoscopiche, come infiltrazione di vasocostrittori, applicazioni di endoclip, termocoagulazione; è necessario un ricovero ospedaliero per osservazione, ma raramente necessita un intervento chirurgico;
  • la perforazione: non necessita sempre di un intervento chirurgico, ma va fatto un ricovero per osservazione in Ospedale.
Sono operative tutte le endoscopie che prevedono un piccolo intervento chirurgico durante la loro esecuzione. Considerando che gli esami endoscopici si eseguono prevalentemente per la diagnosi precoce di lesioni neoplastiche, è del tutto evidente che il Medico Operatore asporterà endoscopicamente ogni piccola lesione, polipo od escrescenza mucosa che possa essere asportabile durante l'atto, permettendo la valutazione istologica del pezzo. Pertanto, anche durante la gastroscopia , possono essere effettuate procedure operative, come la polipectomia  endoscopica, che è evenienza frequente, prevalentemente per piccoli polipi benigni. Altri tipi di procedure operative, come la rimozione di corpi estranei, l’arresto di sanguinamenti, la sclerosi delle varici, sono metodiche possibili soprattutto in corso di Gastroscopie eseguite in urgenza. La legatura delle varici esofagee e la dilatazione pneumatica endoscopica sono manovre operative che possono essere programmate ed eseguite in elezione.
Altre endoscopie operative del tratto digestivo superiore sono:
  • la CPRE  con asportazione di calcoli, dilatazione di stenosi e inserzione di protesi
  • la Percutaneus Endoscopic Gastrostomy (P.E.G.)
  • la POEM  (Per-Oral Endoscopic Myotomy).
Torna in alto