Tratto digestivo superiore

Esofago

L’esofago è un viscere cavo, cioè una specie di tubo vuoto, la cui cavità è virtuale e va dallo sfintere esofageo superiore allo sfintere esofageo inferiore. Quest’ultimo forma un angolo con lo stomaco, che si chiama angolo di His, per evitare reflussi di contenuto gastrico.

La cavità orale si continua in basso con il faringe e l’ipofaringe, da cui si dipartono due canali: la laringe e l’esofago. L’epiglottide serve a separare questi due canali, quello esofageo, dove passa il cibo, e quello laringeo, dove passa l’aria destinata ai polmoni.

La lunghezza dell’esofago è di circa 25-30 centimetri. La distanza dello sfintere esofageo inferiore dalla bocca, e precisamente dall’arcata dentaria superiore, è mediamente di 38-40 centimetri. Lo sfintere esofageo inferiore misura dai 3 ai 5 centimetri e si trova a livello dell’esofago distale. E’ un anello muscolare circolare, che ha un tono basale elevato, misurabile in 15-20 millimetri di Mercurio. Questo tono sfinteriale elevato serve appunto a chiudere bene la comunicazione tra i due visceri, esofago e stomaco, impedendo che possa avvenire reflusso acido o biliare dallo stomaco, che crea i disturbi noti come “malattia da reflusso gastro-esofageo” e l’infiammazione viscerale chiamata “esofagite”.

Le principali malattie dell’esofago, che esamineremo sinteticamente in questa sezione, sono: l’esofagite da reflusso e la malattia da reflusso gastro-esofageo, di cui ho appena detto, che possono portare a lungo andare all’esofago di Barrett, cioè a quella lesione precancerosa dovuta allo stimolo cloridro peptico ripetuto. In realtà si considera lesione precancerosa solo nel senso che su questo tipo di lesione lo sviluppo dell’adenocarcinoma è più frequente rispetto al soggetto sano ed ha una frequenza che va dal 10 al 40%.

L’esofago di Barrett è una metaplasia con riscontro di epitelio colonnare in esofago; in alcuni casi è congenito, ma è più frequente che la mucosa si trasformi a causa del continuo insulto di materiale che proviene dallo stomaco.

Altre malattie dell’esofago sono le malattie motorie, la più frequente delle quali è l’acalasia, altre patologie minori, come i diverticoli, compreso quello di Zenker, i tumori benigni e le varici esofagee, che si formano in corso di cirrosi epatica.

Esaminiamo in sintesi e con un’esposizione semplice e comprensibile le più frequenti patologie dell’esofago, dello stomaco e del duodeno.

Le principali malattie dell’esofago sono: l’esofagite da reflusso e la malattia da reflusso gastro-esofageo, che può sfociare nell’esofago di Barrett e nel tumore o cancro dell’esofago. Esistono poi le malattie motorie, la più frequente delle quali è l’acalasia e le varici esofagee, che possono sanguinare e che si formano in corso di cirrosi epatica.

Le principali malattie dello stomaco sono la gastrite e l’ulcera gastrica con o senza infezione da Helicobacter Pylori, la dispepsia funzionale, il tumore ed il cancro dello stomaco.

Le principali malattie del duodeno sono l’ulcera peptica duodenale, i malassorbimenti, il più conosciuto dei quali è il morbo celiaco, il tumore del duodeno e della papilla di Vater che sono più rari.

Stomaco

Lo stomaco è la continuazione dell’esofago e fa parte del tubo digerente. Si presenta a forma di bisaccia, ha la funzione di contenere gli alimenti e di iniziarne la digestione, con i movimenti di mescolamento e con la produzione dei succhi gastrici acidi. E’ lungo mediamente 25 centimetri e si divide anatomicamente in regione cardiale, che è la parte più alta e sta subito sotto l’esofago, fondo, corpo, la parte più grande, antro, che è la parte finale, e piloro, che è il confine con il duodeno. Lo stomaco è rivestito esternamente dal peritoneo, un sacco sieroso che ha la funzione di proteggere tutti gli organi addominali e li tiene attaccati tra loro ed alla parete addominale. La parete dello stomaco è formata da cinque strati, che sono: lo strato sieroso del peritoneo, lo strato muscolare, con tre strati concentrici di fibre (oblique, longitudinali e circolari), la sottomucosa, ricca di vasi sanguigni e linfatici, la muscularis mucosae, piccolo strato di tessuto muscolare che separa la mucosa dalla sottomucosa e la mucosa, che è lo strato più interno dello stomaco. Quest’ultima contiene una grande varietà di cellule: quelle mucipare, che secernono muco, quelle parietali, che producono acido cloridrico, quelle principali, che secernono pepsinogeno, e altre cellule che producono ormoni, tra cui le cellule G che producono gastrina. Il piloro è lo sfintere che separa lo stomaco dal duodeno. Lo stomaco svolge numerose funzioni: determina il rimescolamento del cibo con i succhi gastrici e lo spinge verso il duodeno, iniziando la digestione delle proteine e degli zuccheri con il pepsinogeno e l’acido cloridrico. Assorbe alcune sostanze ed ha attività di secrezione di ormoni, come la gastrina, che regola la produzione di acido e di pepsinogeno. La digestione nello stomaco avviene ad opera dell’acido cloridrico e di enzimi, come i pepsinogeni, la lipasi gastrica ed altri. Il fattore intrinseco, prodotto nello stomaco, permette l’assorbimento di ferro e di vitamina B12. Nello stomaco avviene l’assorbimento diretto di acqua, di alcool etilico e di alcuni farmaci. Lo stomaco ha anche la funzione di prevenire infezioni, in quanto i batteri presenti negli alimenti vengono uccisi dall’acidità del succo gastrico. Le principali malattie dello stomaco che descriverò brevemente in questa sezione sono la gastrite e l’ulcera gastrica, con o senza infezione da Helicobacter Pylori, la dispepsia funzionale, il tumore ed il cancro dello stomaco.

Duodeno

Il duodeno si trova subito dopo il piloro, quello sfintere che lo divide dallo stomaco ed impedisce il reflusso duodeno-gastrico di materiale alimentare in fase di digestione e di succhi biliari e pancreatici. Esso è il primo tratto del piccolo intestino (o intestino tenue). E’ lungo mediamente 30 centimetri ed ha un diametro di 4 centimetri. Nel duodeno, esattamente nella papilla di Vater, sboccano il coledoco, un canalicolo nel quale passa la bile, ed il dotto di Wirsung, dove passa il succo pancreatico. Dopo la terza porzione duodenale, c’è l’angolo di Treitz ed il duodeno si continua con il digiuno, che è il secondo tratto del tenue.

La funzione del duodeno è quella di continuare la digestione intestinale. La bile ed il succo pancreatico trasformano il materiale alimentare parzialmente digerito in sostanze facili da assorbire, sciogliendo gli zuccheri, le proteine ed i grassi. I villi, presenti nel duodeno ed in tutto il piccolo intestino, provvedono all’assorbimento di nutrienti e vitamine.

Malattie del duodeno

Nella parte iniziale del duodeno, che si chiama bulbo duodenale, arriva in parte l’acidità gastrica e si possono formare le ulcere duodenali. In questo tratto di intestino, come in tutto il tenue, i tumori sono rari. Più frequenti sono quelli della papilla di Vater o delle vie biliari.
Nel duodeno, come in tutto il tenue, si può documentare l’atrofia dei villi che è tipica del morbo celiaco.

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